Evoluzione tecnologica, dal motore ai computer quantistici

Per comprendere l’evoluzione tecnologica che ci ha condotto alla Quinta Rivoluzione Industriale, è necessario esaminare i cambiamenti economici e sociali partendo dalla Prima Rivoluzione Industriale. Dobbiamo analizzare bene il nostro scenario competitivo futuro su base globale, per evitare di soccombere a vantaggio di chi lo sta facendo già adesso. La storia ci mostra come si alternino una nuova tecnologia con il subentrare di una nuova classe sociale, che poi scompare con l’arrivo di una nova tecnologia ed una nuova classe sociale. Siamo all’alba di una nuova tecnologia, quale sarà la prossima classe sociale?

La Prima Rivoluzione Industriale

La Prima Rivoluzione Industriale, avvenuta tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, ha segnato un periodo cruciale nella storia dell’umanità. Durante questo periodo, le società passarono da economie agrarie e artigianali a economie industriali e meccanizzate. Questo cambiamento radicale trasformò non solo i processi produttivi, ma anche le strutture sociali, economiche e culturali delle nazioni coinvolte. Avviatasi a Londra con l’introduzione di impianti di produzione meccanici, la rivoluzione portò alla nascita di una nuova classe sociale: la classe operaia, composta da lavoratori impiegati nel far funzionare i macchinari. Questo nuovo gruppo iniziò a organizzarsi per migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro, portando alla nascita dei primi sindacati.

La Seconda Rivoluzione Industriale

La Seconda Rivoluzione Industriale vide la sua piena realizzazione durante la fine del XIX e l’inizio del XX secolo con l’emergere di nuove industrie e l’adozione di metodi di produzione di massa, come la catena di montaggio. Questa volta, il fulcro dell’innovazione fu Detroit, negli USA, dove si assistette al fenomeno delle “braccia rubate all’agricoltura” e alla corsa verso l’impiego sicuro in fabbrica. La produzione di massa e le tecniche di gestione del lavoro, come quelle introdotte da Henry Ford, trasformarono ulteriormente l’economia e la società.  

La Terza Rivoluzione Industriale

Intorno al 1970, la Terza Rivoluzione Industriale segnò l’inizio dei tempi duri per gli operai, con l’introduzione dei primi robot e bracci robotici nelle fabbriche. Questi nuovi strumenti, essendo controller programmabili, potevano svolgere più compiti in base alla loro programmazione, riducendo la necessità di manodopera non specializzata. La domanda crescente divenne quella per operai specializzati capaci di far funzionare questi potenti strumenti produttivi e in questi anni assistiamo alle progressive manifestazioni sindacali che cercavano di tutelare ed evitare il licenziamento di molti facenti parte della classe operaia oramai non più necessaria

La Quarta Rivoluzione Industriale

Nei tempi moderni, precisamente intorno al 2014, iniziò quella che è stata definita la Quarta Rivoluzione Industriale. Con internet oramai maturo e protocolli di comunicazione sempre più veloci e performanti, tutto divenne programmabile e gestibile a distanza. Il programmatore prese il posto dell’operaio di fabbrica, non solo per la produzione di oggetti fisici, ma anche per software e applicativi. La new economy della rete prese il sopravvento, con grandi industrie come Google e Facebook che ne divennero protagoniste. Tuttavia, già nel 2022, i programmatori iniziarono a vedere un periodo di crisi, con licenziamenti di massa in molte grandi aziende tecnologiche.

La Quinta Rivoluzione Industriale

Siamo giunti alla Quinta Rivoluzione Industriale? Una nuova tecnologia, il computer quantistico, sta iniziando a essere adottata sempre più. Questi dispositivi, ancora in fase di sviluppo, promettono di rivoluzionare il mondo dell’informatica grazie alle loro incredibili capacità di elaborazione. A differenza dei computer tradizionali, che utilizzano bit per rappresentare dati in forma binaria (0 e 1), i computer quantistici utilizzano qubit, che possono rappresentare contemporaneamente sia 0 che 1 grazie al fenomeno della sovrapposizione quantistica. Questa caratteristica permette ai computer quantistici di risolvere problemi complessi in tempi estremamente ridotti rispetto ai computer tradizionali. Associata alla fiorente economia delle Intelligenze Artificiali generative, questa tecnologia mette ulteriormente a rischio i programmatori, poiché le macchine potrebbero presto programmarsi tramite comandi vocali. Durante una sessione di domande e risposte organizzata durante la GTC 2024, Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha parlato delle sue previsioni sull’arrivo, entro cinque anni, di intelligenze artificiali paragonabili a quella umana, note come intelligenze artificiali generali (AGI). Questi sviluppi segnano il prossimo passo nell’evoluzione tecnologica, portandoci verso una nuova era di cambiamenti radicali per la società e l’economia. Quindi entro il 2030 non avremo più bisogno di tanta gente che sappia programmare?

Come orientare il proprio business nella giusta direzione e restare in attività?

Soprattutto chi opera nel settore dei servizi è a rischio, entro la data prevista potremmo avere solo alcuni grandi player che gestiscono grandi giri d’affari e non è detto che le prenotazioni alberghiere saranno ancora in mano a Booking, così come potrebbe esserci un panorama di e-commerce senza Amazon, perché la tua attività dovrebbe esistere ancora?

Scopriamolo insieme, troviamo il giusto modello di business ed adottiamo la tecnologia necessaria.

 

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